Come avevo anticipato ieri per Nvidia, anche AMD ha ottenuto le licenze di esportazione per vendere chip AI in Cina, segnando un drammatico cambio di rotta dell'amministrazione Trump. Questo sviluppo evidenzia un nuovo paradigma di "interventismo selettivo" nella guerra commerciale, dove le aziende tecnologiche americane e non solo, diventano strumenti di negoziazione geopolitica o di dominanza industriale, mentre l'amministrazione bilancia sicurezza nazionale e opportunità economiche.
I mercati stanno iniziando a prezzare le conseguenze inflattive di questa strategia. L'S&P 500 registra il secondo declino consecutivo, mentre i trader riducono le scommesse sui tagli dei tassi Fed ai minimi mensili. Come avevamo segnalato 28 giorni fa in chat e successivamente qui, i nodi stavano per arrivare al pettine attorno al 16 luglio, e ora ci troviamo in un tempo preso in prestito per una correzione delle borse che in alcune aree geografiche è già iniziata.
Il CPI di Giugno: Prima Conferma dell'Impatto Tariffario
I dati headline mostrano un CPI al 2.7% annuo e un Core CPI al 2.9%, numeri apparentemente contenuti che nascondono segnali significativi nei trend mensili. I beni core mostrano un'inflazione mensile di 80 punti base sopra la norma stagionale, mentre i durables sono passati da -0.1% a +0.1% mensile e i nondurables da -0.3% a +0.4%. I settori più colpiti includono arredamento domestico, beni ricreativi e abbigliamento, tutti sopra i trend stagionali.
Robin Brooks della Brookings Institution aveva identificato tre fattori che hanno ritardato l'impatto inflattivo dei dazi: il front-running attraverso accumulo preventivo di scorte, le rotte alternative via Vietnam e Thailandia per aggirare i dazi cinesi, e la residual seasonality dovuta a fattori di aggiustamento stagionale distorti post-COVID. Ora questi effetti tampone si stanno esaurendo.
Il settore alimentare mostra pressioni miste ma trend preoccupanti. Carne e pollame segnano +4.1% annuo e +0.8% mensile, mentre il caffè registra +13.4% annuo e si prepara a peggiorare con i dazi sul Brasile al 50%. Il manzo segna +10.6% annuo, considerando che il Brasile rappresenta il 21% delle importazioni USA. Anche i giocattoli mostrano un'accelerazione progressiva: +0.3% mensile ad aprile, +1.3% a maggio, +1.8% a giugno.
La Svolta Nvidia-AMD: Strategia di Lobbying Vincente
Nel frattempo, Jensen Huang ha condotto per mesi una campagna di lobbying intensiva, sostenendo che le restrizioni sui chip AI fossero controproducenti. La sua strategia si è rivelata vincente attraverso accesso diretto con incontri alla Casa Bianca, diplomazia equilibrata supportando le politiche di reshoring americano bilanciato con richieste di maggiore libertà commerciale con la Cina, e presenza sul campo partecipando a eventi governativi a Pechino durante l'annuncio delle licenze.
Huang anticipa di ottenere presto il primo lotto di licenze USA per esportare chip H20 AI in Cina, confermando l'accelerazione del processo di approvazione discusso nei colloqui con Trump. Le nuove licenze di esportazione potrebbero generare miliardi di dollari di ricavi per entrambe le aziende nel 2025, con Huang che stima un mercato cinese per i chip AI di 50 miliardi di dollari entro il 2026.
L'Interventismo Selettivo di Trump
Questa concessione si aggiunge ad un altro grande elemento. In generale l'amministrazione Trump sta implementando un approccio sofisticato che combina restrizioni mirate mantenendo il divieto sui chip più avanzati, concessioni strategiche permettendo vendite di versioni limitate come l'H20 di Nvidia, e l'uso delle licenze come strumenti di negoziazione negli accordi commerciali.
David Sacks, Consigliere AI della Casa Bianca, spiega che "la politica è sfumata e ha molto senso. Non stiamo vendendo i chip più recenti e avanzati alla Cina." Howard Lutnick, Segretario al Commercio, aggiunge che "vogliamo che i cinesi continuino a usare la tecnologia americana (ndr: fino a quando?). Dipendono ancora da essa, e questo è fondamentale."
La timeline delle tariffe annunciate prevede implementazione di dazi sui farmaceutici entro fine gennaio 2025, iniziando con tariffe basse per poi scalare fino al 200% dopo un anno per incentivare il reshoring. Per i semiconduttori, Trump definisce l'implementazione "meno complicata" rispetto ai farmaci con timeline simile.
Il Caso MP Materials:
Questo interventismo selettivo però si aggancia anche a casi di creazione di monopoli innaturali in casa, sotto forma di campioni protetti in certi settori. La Cina ha conquistato il controllo quasi totale delle terre rare attraverso la cattura della catena del valore monopolizzando la fase di purificazione, la tolleranza di sussidi ambientali nascosti per decenni, e dumping strategico con prezzi artificialmente bassi che hanno chiuso le operazioni occidentali negli anni '90.
La primavera scorsa ha dimostrato l'efficacia di questa strategia quando le sanzioni cinesi sulle terre rare hanno minacciato di chiudere fabbriche chiave dell'industria automobilistica in poche settimane, costringendo Washington a fare marcia indietro sui dazi. Il Pentagono ha risposto con un investimento da 400 milioni di dollari diventando il maggiore azionista di MP Materials, sostituendo strategicamente Shenghe Resources che rappresentava l'80% dei ricavi dell'azienda americana.
L'approccio olistico include un prezzo minimo garantito di 110 dollari per chilogrammo per i prodotti NdPr per 10 anni, garanzia di acquisto del 100% dei magneti prodotti nel nuovo impianto, finanziamento da 1 miliardo di dollari da JPMorgan Chase e Goldman Sachs, e un prestito aggiuntivo di 150 milioni dal Dipartimento della Difesa.
Mercati Globali: Reazioni e Opportunità
I mercati globali mostrano reazioni miste con l'S&P 500 in secondo declino consecutivo e lo Stoxx 600 in calo dello 0.2%, appesantito dal settore tecnologico. ASML Holding ha ridotto le previsioni di crescita per il 2026 citando tensioni commerciali, dimostrando l'impatto diretto della guerra dei dazi sui produttori di semiconduttori. Renault è crollata del 16% dopo aver ridotto la guidance sui profitti, riflettendo l'impatto più ampio delle incertezze commerciali sui settori industriali.
Le aspettative Fed sono state ridimensionate con i trader che riducono le scommesse sui tagli dei tassi ai minimi mensili, anticipando solo due tagli nel 2025 contro le richieste Trump di 300 punti base. Il cushion attuale mostra fed funds 1.6 punti sopra il CPI, fornendo margine di sicurezza per la Fed in un contesto che ricorda i dilemmi di stagflazione degli anni '70, se non fosse per quel mercato del lavoro che da segnali misti.
Settori Specifici: Impatti e Opportunità
L'automotive si configura come epicentro della tempesta tariffaria con devastazione imminente sui fornitori, specialmente per i dazi su Corea del Sud e Giappone. I materiali base come acciaio, alluminio e rame sono tutti sotto pressione dalla Section 232, richiedendo agli OEMs di ristrutturare le catene globali e probabilmente offrire incentivi per stabilizzare i prezzi. Gli earnings del secondo trimestre 2025 porteranno disclosure significative su margini e costi tariffari.
Il settore farmaceutico si prepara a diventare il prossimo epicentro di scontro con tariffe "molto, molto alte" annunciate da Trump per forzare la relocazione negli USA. Questo crea il rischio di escalation verso una guerra commerciale USA-UE con il farmaceutico come ground zero, impattando immediatamente aziende come Eli Lilly, Merck e Pfizer con produzione offshore.
La sanità affronta un doppio colpo di dazi su forniture mediche da UE e Cina, combinato con incertezze Medicaid che aggravano le pressioni sui budget familiari. Considerando che il settore rappresenta il 18% del GDP, le pressioni si manifestano sia sui prezzi che sulle coperture.
Il settore energetico presenta un paradosso con l'obiettivo Trump di 50 dollari al barile che crea pressioni sull'economia di perforazione USA sotto i 60 dollari WTI. I servizi energetici mostrano elettricità al +5.8% annuo e gas al +14.2% annuo, spinti dal boom dei data center e dell'AI, mentre le forniture russe e iraniane rimangono variabili chiave per il resto del 2025.
La Lezione Storica: Smoot-Hawley e il Paradosso Deflattivo
Le tariffe Smoot-Hawley del 1930, inizialmente progettate per proteggere l'economia americana, produssero deflazione devastante anziché inflazione. Il meccanismo paradossale include shock iniziale con tariffe che causano aumento prezzi domestici, contrazione commerciale per ritorsioni globali, crollo della domanda aggregata, e infine spirale deflattiva con prezzi che crollano per eccesso di capacità.
Le tariffe di Trump del 2025 mostrano parallelismi inquietanti con scala senza precedenti, economia globalizzata con maggiore interconnessione che amplifica gli effetti, e ritorsioni coordinate da Cina, UE e alleati. I segnali attuali sono ambivalenti: pro-inflazione con CPI beni core in accelerazione e settori specifici sotto pressione, ma anche pro-deflazione con durables auto che restano molto basse nonostante i dazi e deflazione della benzina.
L'equazione temporale critica distingue tra breve termine dove l'inflazione da dazi domina attraverso esaurimento scorte pre-dazi e aumento costi importazioni, e lungo termine dove cresce il rischio deflazione da contrazione commercio globale ed eccesso capacità produttiva. La Fed potrebbe trovarsi di fronte al dilemma Smoot-Hawley 2.0, rischiando di ripetere l'errore del 1930 quando alzò i tassi per combattere l'inflazione iniziale aggravando la deflazione successiva. E questo, per altro, si inserisce in un dilemma circa il futuro successore di Powell. I prossimi mesi saranno caotici sotto questo punto di vista.
Giappone: Innovazione e Opportunità nella Crisi
Il Giappone sta affrontando quello che potrebbe essere definito un momento critico con i bond in caduta libera per sondaggi che mostrano calo del supporto per il partito fiscalmente conservatore e crescita dell'opposizione populista con piani di tagli fiscali e allentamento monetario. Tuttavia, questa crisi sta catalizzando innovazioni significative nel sistema finanziario.
L'implementazione della legislazione stablecoin attraverso il Payment Services Act rappresenta una risposta creativa che permette fino al 50% del valore di emissione in asset a basso rischio come i bond governativi. Circle's USDC è il primo stablecoin estero disponibile in Giappone, mentre JPYC rappresenta la versione giapponese backed da yen. Dal Liberation Day, l'indice crypto e i rendimenti JGB a lunga scadenza mostrano una correlazione positiva notevole, con il crypto che sale in anticipazione di legislazione favorevole mentre i rendimenti lunghi aumentano.
Questa dinamica, lungi dall'essere problematica, sta creando nuove opportunità per stabilizzare i mercati bond domestici attraverso strumenti innovativi. Le stablecoins stanno diventando una necessità per stabilizzare i mercati bond nel tempo, rappresentando una soluzione elegante a problemi di liquidità causati da cambiamenti nelle politiche ALM delle principali compagnie di assicurazione e vita.
La Dimensione Geopolitica della Liquidità Globale
La "crypto week" americana con tre legislazioni chiave (Genius Act, Clarity Act, anti-CBDC Surveillance Act) potrebbe creare una domanda di 3 trilioni di dollari per Treasury a breve termine attraverso l'emissione di stablecoins. Il meccanismo prevede stablecoins completamente integrati nel sistema finanziario come collateral in transazioni repo/margin, creando domanda fuori scala per Treasury a breve che potrebbe mantenere i rendimenti artificialmente bassi.
La strategia Trump sui T-bills mira a far scendere i rendimenti a 3 mesi mostrando inflazione artificialmente bassa, spingendo i gestori MMF a spostare liquidità verso equity e credit. Tuttavia, se lo scenario deflattivo Smoot-Hawley 2.0 si materializza, questa strategia potrebbe amplificare la spirale deflattiva attraendo troppa liquidità verso i Treasury.
Il Dilemma: Team Treasury vs Fed Technocrats
La battaglia fondamentale si svolge tra Team Treasury/Casa Bianca che persegue una strategia coordinata per mantenere i rendimenti a breve artificialmente bassi usando stablecoins per creare domanda da 3 trilioni per Treasury a breve, e Fed technocrats che mantengono resistenza all'inflazione da dazi attraverso politiche data-dependent. Il divario critico tra futures market che scontano tagli e proiezioni Fed che non prevedono tagli fino al 2026 crea potenziale per volatilità significativa.
Scenario Analysis: Tre Possibili Outcome
Lo scenario bear market immediato prevede Fed hawkish che prevale con Treasury yields in rialzo che comprimono le equity valuations, ma presenta il rischio di ripetere l'errore Fed del 1930 con tassi alti durante la transizione inflazione-deflazione.
Lo scenario crisis later (ovvero tempo preso in prestito) vede Team Treasury prevalere con Fed che cede tagliando tassi per mantenere la "fake growth", ma rischia amplificazione della spirale deflattiva via stablecoins se il commercio globale crolla.
Il terzo scenario, Smoot-Hawley 2.0, rappresenta un tail risk sottovalutato dove l'inflazione iniziale da dazi si trasforma in deflazione da crollo del commercio globale, costringendo la Fed a tagliare drasticamente i tassi mentre le stablecoins diventano flight-to-quality amplificando la deflazione su scala globale.
Conclusioni e Outlook
L'amministrazione Trump sta implementando una ri-architettura del sistema finanziario globale che combina guerra commerciale, innovazione finanziaria attraverso stablecoins, e pressioni sulle banche centrali. I successi tattici includono cose come l'accesso controllato di Nvidia-AMD al mercato cinese, la sicurezza energetica nazionale garantita da MP Materials, e gli stablecoins come nuovo strumento di politica monetaria shadow.
Tuttavia, emergono costi sistemici misurabili con beni core 80 punti base sopra il normale nei dati CPI, volatilità crescente nei mercati globali, e ridimensionamento delle aspettative di politica monetaria espansiva. Il rischio di crisi del servizio del debito sotto tassi elevati rimane significativo.
La domanda critica non è solo se questa strategia funzionerà, ma se riusciremo a evitare la trappola storica di Smoot-Hawley dove l'inflazione iniziale si trasforma in deflazione devastante. I mercati stanno prezzando lo scenario inflattivo ma sottovalutano il rischio di una transizione deflattiva che potrebbe essere amplificata dalle stesse innovazioni finanziarie progettate per stabilizzare il sistema.
Il paradosso emerge chiaramente: gli strumenti per combattere l'inflazione da dazi potrebbero diventare acceleratori di deflazione se il commercio globale crolla come nel 1930. La storia non si ripete ma fa rima, e il ritmo potrebbe essere molto più veloce in un mondo iperconnesso. Gli investitori devono prepararsi non solo per volatilità strutturalmente elevata, ma per una possibile inversione di paradigma da inflazione a deflazione che potrebbe cogliere i mercati completamente impreparati.
La lezione del 1930 insegna che la transizione può essere rapida e devastante, e oggi abbiamo molti più strumenti per amplificare sia l'upside che il downside. Il successo dipenderà dalla capacità di gestire questa transizione complessa mantenendo la stabilità sistemica mentre si costruisce resilienza strategica per il futuro.
A brevissimo, il mercato sembra reggere su pochissimi nomi. Quelli che prendono un gettone da questa situazione. Inoltre, charm e vanna potrebbero portarci in alto alla scadenza delle opzioni del 18. Tempo preso in prestito.
ES:
Azione overnight: Movimento impulsivo al rialzo guidato da NVDA, nuovo massimo storico a 6343.
Sessione RTH: Apertura con vero gap al rialzo sopra il bilancio a 6 giorni, ma tentativo di shift di tono fallito. Gap riempito nel periodo B, mercato rientrato nel range precedente. Debolezza di chiusura con spike sotto 6295.
Livelli chiave domani:
6291 (base spike)
Sopra 6291: target 6315/6338
Sotto 6291: target 6271/6246/6224-14
Conferme VIX:
Forza: sopra 6338 con VIX sotto 16.42
Debolezza: sotto 6214 con VIX sopra 18.32
Outlook: Monitorare comportamento attorno a 6291. La debolezza di chiusura apre possibili test verso 6246 (minimo settimana scorsa). Cautela nel trading fuori dai livelli evidenziati.
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