SOFR KILLS 'EM ALL
Mentre i paesi emergenti provano ad affrancarsi dal dollaro, il SOFR estende il suo dominio sul sistema eurodollaro
Molto prima che la cronaca trovasse interessante il fatto che i Paesi Emergenti cominciassero a cercare di affrancarsi dal dominio del dollaro nel corso del 2022, giungendo fino al baratto come nel caso del Ghana con il programma “oro per petrolio”, la Fed dava avvio ad un programma di eliminazione del rischio dal sistema finanziario che la pone un gradino sopra qualsiasi tentativo sovversivo nei confronti del dollaro.
Non credo sia solo un atto volontario, cioè non è solo la volontà di mantenere la supremazia finanziaria degli Stati Uniti ad aver guidato quella scelta, ma pure l’assenza di alternative: non esiste attualmente un sistema economico, monetario e finanziario che per dimensioni e trasparenza possa sostenere il peso che reggono gli Stati Uniti. Di fatto la lavanderia globale di tutto il surplus commerciale mondiale oggi non possono essere la Cina e gli altri paesi del BRICS, a meno che non cedano (in particolare Pechino) sul controllo ferreo dei flussi di capitali e sulla determinazione aprioristica della direzione che le proprie economie devono intraprendere. Oggi non lo possono fare, i tempi che viviamo non lo consentono.
Quale è stata e quando è stata effettuata questa scelta? Ovviamente è scaturita dal dramma della Grande Crisi Finanziaria del 2008 e risiede proprio in quegli eventi chiave ovvero la crisi dei mutui subprime che ha portato il LIBOR, il London Interbank Offered Rate a divergere dagli altri standard di prestito interbancario.
Il LIBOR è stato molto più di questo. Il tasso su cui il mondo faceva affidamento per valutare tutto, dai prestiti alle imprese alle cartolarizzazioni ai mutui a tasso variabile fino ai prestiti agli studenti privati, era andato in tilt. Ma questo non avrebbe dovuto essere una sorpresa se il dubbio pedigree del LIBOR non fosse stato dimenticato.
Tutto ebbe inizio dopo che gli Stati Uniti promossero la globalizzazione, dopo la seconda guerra mondiale…Londra divenne un centro finanziario globale negli anni ‘50, poiché le banche del Regno Unito avevano la massima libertà di finanziare transazioni in dollari proibite. La Banca d'Inghilterra lo scoprì, ma penalizzare i banchieri per malizia significava frenare il commercio globale…quindi chiuse gli occhi.
Sotto l’egida del patto di sicurezza firmato dall'America con quasi tutte le altre nazioni, i colossi finanziari approfittarono della situazione. Le banche statunitensi aprirono filiali non solo nel Regno Unito ma in tutto il mondo…mentre le banche non statunitensi facevano lo stesso negli U.S.A. Soldi bollenti affluivano nelle banche britanniche da altre grandi potenze. Tra loro c'erano i principali rivali americani (Russia, Cina e molti stati arabi), che scelsero di tenere i loro dollari fuori dall'America per motivi politici, soprattutto per paura che i loro fondi potessero essere congelati (oh ma dai…sul serio…ma allora…già già…niente di nuovo sotto il sole…)
Di conseguenza, fiorì l'alchimia finanziaria.
Negli anni '60 assistemmo all'ascesa di un vero e proprio sistema di dollari offshore: l'eurodollaro. Non la coppia FX, ma la macchina che ha consentito la creazione del dollaro bancario al di fuori delle coste americane. Anche prima che il petrodollaro fosse coniato, lo status di riserva globale del dollaro USA era assicurato.
Quando il commercio di eurodollari iniziò a guadagnare slancio, un finanziere di nome Minos Zombanakis approfittò della situazione. Evitando la regolamentazione finanziaria degli Stati Uniti e firmando prestiti transfrontalieri, capì che poteva trarre profitto prestando enormi quantità di denaro a entità necessitanti dollari statunitensi. Dopo aver aperto una filiale operativa nel Regno Unito e essersi rapidamente guadagnato la reputazione di banchiere internazionale, in qualche modo divenne amico del governatore della banca centrale iraniana. Lo Shah dell'Iran cercava un prestito di 80 milioni di dollari, ma aveva bisogno di varie banche per diversificare il rischio di una somma così grande.
Zombanakis lo concretizzò, assicurandosi fondi da varie banche in tutto il mondo e creando una struttura unica per i termini del prestito.
Agli iraniani è stato addebitato un tasso di interesse calcolato ogni pochi mesi utilizzando la media dei costi di finanziamento delle banche coinvolte, più uno spread. Venne denominato London Interbank Offered Rate o LIBOR.
Questa nuova esotica struttura finanziaria non solo creò le premesse affinché il LIBOR diventasse un punto di riferimento per i tassi di interesse, ma anche per la nascita di una miriade di strumenti e mercati finanziari elaborati, la maggior parte dei quali sono diventati ingranaggi primari nell'odierna macchina finanziaria.
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