CXLIV_ZUGZWANG DALLA CINA: DALLA CRISI IMMOBILARE ALLO STIMOLO ECONOMICO (V)
Come l'Ideologia Marxista-Leninista di Xi Jinping Impedisce la Riforma Economica Necessaria, Nonostante i Recenti Tentativi di Stimolo
E’tempo di riprendere il percorso di commento sulla Cina intrapreso mesi fa.
Questo è il riferimento all’ultimo episodio della serie:
C’è un contrasto ideologico molto forte attualmente all’interno del Partito Comunista Cinese, che merita un capitolo a parte e riguarda proprio la transizione ad una economia consumer-based per risolvere gli squilibri macroeconomici che affliggono sia la Cina sia il resto del mondo.
Il Paradosso del sondaggio del 20 Maggio
Il 20 maggio 2025 rimarrà nella storia economica come il giorno in cui la Cina ha involontariamente rivelato la chiave del suo enigma economico. Quando le principali banche statali - Industrial and Commercial Bank of China, Agricultural Bank of China, China Construction Bank e Bank of China - hanno tagliato i tassi di deposito di 5-25 punti base, e la Banca Centrale ha ridotto i tassi di prestito di riferimento di 10 punti base per la prima volta da ottobre, l'aspettativa era che i cittadini cinesi iniziassero finalmente a spendere.
La reazione è stata l'opposto: un sondaggio sui social media ha chiesto "Quando i tassi di interesse scendono, risparmi o spendi?" L'80% delle circa 5.000 risposte ha scelto il risparmio.
"Il risultato è unilaterale, indicando che le persone sono molto preoccupate", ha commentato un partecipante di 37 anni nel settore tecnologico. "Non sono sicuro di quanto a lungo la mia azienda possa sopravvivere."
Questo comportamento apparentemente irrazionale nasconde una verità profonda: i consumatori cinesi potrebbero istintivamente capire che l'economia ha bisogno di inflazione positiva e tassi più alti, non di deflazione e tassi più bassi, per stimolare la spesa.
Il Dilemma Strutturale: I Numeri della Crisi
La situazione è diventata gargantuesca. Alla fine di marzo 2025, i depositi totali delle famiglie hanno superato i 160 trilioni di yuan (22,30 trilioni di dollari), equivalenti al 118% del PIL del paese. I nuovi depositi mensili sono esplosi da 610 miliardi di yuan a febbraio a 3.090 miliardi di yuan a marzo - un aumento quintuplicato.
Per prospettiva: i depositi delle famiglie cinesi sono ora superiori all'intero PIL nazionale.
Parallelamente, la Cina mantiene il tasso di risparmio familiare più alto al mondo al 39,2% nel 2024 - quasi tre volte quello degli Stati Uniti (16,5%). Le vendite al dettaglio crescono solo del 4,6% anno su anno, mentre i depositi bancari aumentano del 10,3%.
Il settore immobiliare, che rappresenta il 25% dell'economia e il 70% della ricchezza delle famiglie, rimane in crisi profonda con appartamenti vuoti equivalenti a "un Giappone e mezzo".
La Gabbia Ideologica di Xi Jinping: Il Cuore del Problema
La Visione Marxista-Leninista Immutabile (?)
Il rifiuto di Xi di abbracciare una vera economia dei consumi non deriva da incompetenza economica, ma da una rigida adesione all'ideologia marxista-leninista che considera il consumismo privato una deviazione borghese dal socialismo.
Xi non vede l'economia come un sistema autonomo da ottimizzare, ma come uno strumento per costruire il potere del Partito e realizzare la "rinascita della nazione cinese" sotto la guida comunista. La sua visione di un'economia "socialista di mercato" è in realtà un modello dirigista dove lo stato controlla tutti i fattori produttivi per competere geopoliticamente con l'Occidente.
L'Ossessione per il Controllo Totale
Come sottolinea Kevin Rudd nel suo libro "Su Xi Jinping", le convinzioni ideologiche marxiste del leader cinese sono genuine e fondamentali. Xi non finge di essere comunista per convenienza politica - è un vero credente che vede il mercato e i consumi privati come forze potenzialmente destabilizzanti per il monopolio del Partito.
Questa convinzione si manifesta in politiche concrete:
La "Visione 2035" che prevede il completamento della "missione storica" delle imprese private entro il 2035, permettendo il ritorno al socialismo completo.
Il sistema di credito sociale per controllare i comportamenti individuali.
La centralizzazione di tutte le decisioni economiche importanti sotto il controllo diretto di Xi.
Il Trauma di Gorbačëv: La Paura Esistenziale
L'ossessione di Xi per il controllo deriva dalla sua analisi del collasso sovietico. Come studioso della caduta dell'URSS, Xi è convinto che Mikhail Gorbačëv sia stato un "traditore" che ha distrutto il socialismo permettendo troppe libertà economiche e politiche.
Questa lezione è diventata dogma nella Scuola Centrale del Partito: evitare l'errore di Gorbačëv a tutti i costi. Per Xi, qualsiasi concessione significativa al consumismo privato rischia di innescare una spirale che porterebbe alla perdita del controllo del Partito.
Il paradosso ideologico: Xi crede che il socialismo possa essere preservato solo mantenendo il controllo totale sull'economia, ma questo controllo stesso sta distruggendo la base economica del regime.
I Tentativi Contraddittori del 2025: L'Ideologia Contro la Realtà
Gennaio: Gli Aumenti Salariali Governativi
A gennaio 2025, milioni di lavoratori governativi hanno ricevuto aumenti salariali a sorpresa per un valore totale di 12-20 miliardi di dollari. Questa misura rivela il primo livello di contraddizione: Xi è disposto a stimolare i consumi, ma principalmente per i dipendenti dello stato - i più fedeli al regime.
La logica ideologica: aumentare i redditi dei lavoratori statali non mina il controllo del Partito, anzi lo rafforza creando una classe privilegiata dipendente dallo stato.
Marzo: La Retorica dei Consumi
Nel marzo 2025, il termine "consumo" è stato menzionato 31 volte nel rapporto del premier Li Qiang, rispetto alle 21 volte dell'anno precedente. "Per la prima volta, il rilancio dei consumi è stato elevato alla massima priorità tra i compiti principali del 2025".
La retorica nasconde l'ambiguità ideologica: quando il regime parla di "consumi", intende consumi diretti e controllati dallo stato, non la libera scelta dei consumatori in un mercato aperto.
Maggio: L'Interruzione dei Sussidi e il Fallimento dei Tagli
L'interruzione improvvisa dei voucher per i consumi prima del festival dello shopping 618, seguita dai tagli ai tassi che hanno prodotto più risparmi, rivela la profonda contraddizione del sistema.
Il conflitto ideologico: Xi vuole stimolare i consumi senza perdere il controllo, ma ogni misura efficace per stimolare i consumi richiede una dose di libertà economica che mina il controllo del Partito.
La Soluzione Controintuitiva: Inflazione e Tassi Alti
Perché i Cinesi Non Spendono con Tassi Bassi
La reazione "irrazionale" del pubblico ai tagli dei tassi rivela una comprensione istintiva: in un contesto deflazionistico, i consumatori sanno che aspettare significa poter comprare a prezzi più bassi domani. I tassi bassi non incentivano la spesa quando i prezzi stanno scendendo.
La logica nascosta: i consumatori cinesi potrebbero preferire tassi più alti che creino aspettative inflazionistiche, incentivando la spesa immediata prima che i prezzi aumentino.
Il Modello Alternativo: Inflazione Controllata
Se la Cina alzasse i tassi invece di tagliarli, potrebbe:
Vantaggi per i Consumi:
Creare aspettative inflazionistiche che rendano conveniente spendere subito.
Aumentare i rendimenti sui depositi, rassicurando i risparmiatori anziani che potrebbero quindi spendere di più.
Forzare le aziende a investire e assumere prima che i costi aumentino.
Stimolare la spesa in beni durevoli prima dell'aumento dei prezzi.
La giustificazione ideologica: Xi potrebbe presentare l'inflazione controllata come un modo per "redistribuire la ricchezza" dai risparmiatori ricchi alle classi lavoratrici, un obiettivo perfettamente in linea con l'ideologia socialista.
Il Dilemma Export: Il Conflitto Ideologico Finale
La Contraddizione Irrisolvibile
Qui emerge il vero test dell'ideologia di Xi. La strategia di tassi più alti e inflazione controllata comporterebbe costi enormi per il settore export:
Impatti Negativi sull'Export:
Yuan più forte che riduce drasticamente la competitività delle esportazioni cinesi.
Costi di produzione più alti che erodono i margini delle aziende manifatturiere.
Perdita di quote di mercato globale verso concorrenti con costi più bassi.
Possibile deindustrializzazione di settori export-oriented.
Il Conflitto con l'Ideologia Geopolitica
Per Xi, le esportazioni non sono solo economiche - sono geopolitiche. Il dominio manifatturiero cinese è visto come strumento di potere globale e autonomia strategica. Sacrificare questo dominio per stimolare i consumi interni contraddirebbe la visione di Xi della Cina come potenza mondiale.
Il dilemma ideologico finale: Xi deve scegliere tra due aspetti della sua ideologia:
Il controllo interno: che richiederebbe l'inflazione per sbloccare i consumi.
Il potere geopolitico: che richiede mantenere la competitività export con tassi bassi.
La Trappola del Modello Duale
Xi ha cercato di evitare questa scelta con un modello "duale": stimoli interni limitati che non compromettano la competitività export, ma i dati del maggio 2025 dimostrano che questo approccio non funziona.
La realtà economica: non può avere sia consumi interni robusti che esportazioni competitive indefinitamente. La fisica economica impone una scelta.
Segnali di Speranza: Le Crepe nell'Ideologia
L'Evoluzione Pragmatica del Regime
Nonostante la rigidità ideologica di Xi, emergono segnali che suggeriscono una possibile evoluzione:
La pressione interna: il regime è consapevole della necessità di cambiamenti più radicali.
La sperimentazione locale: L'interruzione e ripristino dei sussidi potrebbe indicare test di diverse politiche.
La reazione del pubblico: Il fatto che l'80% preferisca risparmiare con tassi bassi potrebbe educare i policymaker sulla necessità di approcci diversi.
La Possibile Reinterpretazione Ideologica
Xi potrebbe essere costretto a reinterpretare la sua ideologia per salvare il regime:
L'inflazione come strumento socialista: Presentare tassi più alti e inflazione controllata come modi per "redistribuire la ricchezza" dai grandi risparmiatori (tipicamente più ricchi) ai lavoratori che beneficerebbero di salari reali più alti.
La priorità interna come "autosufficienza": Giustificare il sacrificio della competitività export come movimento verso l'"autosufficienza economica", un obiettivo in linea con la retorica nazionalista di Xi.
Le Conseguenze della Scelta: Due Scenari
Scenario 1: La Transizione Riuscita
Se Xi scegliesse coraggiosamente di alzare i tassi e accettare l'inflazione controllata:
Benefici:
La spesa delle famiglie potrebbe crescere dal 40% al 60% del PIL, raggiungendo standard globali normali.
L'economia diventerebbe resiliente alle pressioni esterne.
Il settore privato fiorirebbe in un mercato interno dinamico.
La legittimità del regime si baserebbe sulla prosperità interna piuttosto che sul confronto geopolitico.
Costi:
Perdita significativa di quote di mercato export.
Necessità di reinventare l'economia manifatturiera per il mercato interno.
Pressioni inflazionistiche che richiederebbero gestione attenta.
Resistenza ideologica all'interno del Partito.
Scenario 2: La Paralisi Ideologica
Se Xi rimanesse intrappolato nella sua ideologia e continuasse con politiche contraddittorie:
Conseguenze:
Stagnazione economica prolungata simile al Giappone degli anni '90.
Crescente instabilità sociale dovuta alla mancanza di opportunità economiche.
Erosione graduale della legittimità del regime.
Possibile crisi sistemica che potrebbe forzare cambiamenti traumatici.
Conclusione: Il Momento della Verità Ideologica
Il paradosso del 20 maggio 2025 ha rivelato più di un semplice fallimento delle politiche monetarie. Ha mostrato che la Cina è arrivata al punto di rottura tra ideologia e realtà economica.
La verità scomoda: Xi Jinping deve scegliere tra rimanere fedele alla sua visione marxista-leninista pura e salvare l'economia cinese. Non può fare entrambe le cose.
La via d'uscita esiste ed è controintuitiva: alzare i tassi, accettare l'inflazione controllata e sacrificare parte del dominio export per liberare il potenziale dei consumi interni. Questa soluzione richiede che Xi compia un salto ideologico che potrebbe essere impossibile per un leader che ha costruito la sua identità sulla purezza dottrinale.
Il Paradosso Finale
Per salvare il socialismo cinese, Xi potrebbe dover abbracciare politiche che sembrano capitaliste. L'inflazione controllata e i tassi più alti - strumenti tipicamente associati al capitalismo - potrebbero essere l'unica strada per creare la prosperità di massa che giustificherebbe il monopolio del Partito Comunista.
La domanda cruciale: un leader che ha fatto del controllo totale la sua ossessione può accettare di perdere controllo sui mercati export per guadagnare sostenibilità interna?
I segnali del maggio 2025 suggeriscono che la pressione sta montando. La reazione "irrazionale" del pubblico, l'inefficacia delle politiche tradizionali, e le contraddizioni sempre più evidenti potrebbero costringere Xi a una scelta che definirà non solo il futuro economico della Cina, ma la stessa sopravvivenza del modello socialista con caratteristiche cinesi.
La Cina è a un bivio storico. La prossima mossa di Xi determinerà se il gigante asiatico evolverà verso una potenza di consumo sostenibile o rimarrà intrappolato in un declino INTERNO, vittima della rigidità ideologica del suo leader più potente dai tempi di Mao.
Questo bivio appare anche chiaramente dai possibili sviluppi in chiave di Elliott Wave per quanto riguarda le grandi imprese cinesi (quotate all’estero - FXI ETF).
Ci sono due strade… quale sarà quella che porterà fuori la Cina dalla lunga correzione che hanno ormai quasi concluso i suoi campioni?
Do qualche altra indicazione ai sostenitori di questo canale aggiornando l’impulso al credito cinese.
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